Introduzione
Mentre ci avviciniamo al 2026, il mondo aziendale si trova di fronte a una scommessa da trilioni di dollari. Secondo il nuovo sondaggio Teneo Vision 2026, pubblicato a metà dicembre 2025, il 68% dei CEO delle più grandi aziende pubbliche al mondo prevede di aumentare ulteriormente la spesa in Intelligenza Artificiale nel prossimo anno. Questo dato emerge nonostante una realtà operativa fredda: meno della metà dei progetti IA attuali ha generato un ritorno sull'investimento (ROI) superiore ai costi.
Questo scenario delinea un classico "Paradosso dell'Innovazione". Mentre i mercati globali sono stati sostenuti dagli investimenti massicci dei giganti tecnologici (una tendenza già evidente con le spese record di Microsoft e Google nel 2024/25), i leader aziendali sono ora sotto pressione. Devono trasformare progetti pilota costosi in profitti tangibili, il tutto mentre navigano una discrepanza temporale critica tra le loro aspettative e quelle, molto più impazienti, degli investitori istituzionali.
Analisi e Dettagli: Il Gap tra Spesa e Realtà
Il sondaggio di Teneo, condotto tra metà ottobre e novembre 2025 su oltre 350 CEO di aziende con fatturato superiore a 1 miliardo di dollari, offre uno spaccato unico sullo stato dell'arte.
La Trappola del ROI
Il dato più allarmante non è la spesa, ma l'efficacia. Solo una minoranza di progetti IA sta pagando i dividendi sperati. Le aree di successo sono quelle a "basso rischio" e alto volume:
- Vincitori: Marketing e Servizio Clienti (Customer Service). Qui l'automazione genera risparmi immediati e misurabili.
- Sfide: Sicurezza, Legale e Risorse Umane. In questi settori ad alto rischio, la complessità di implementazione e il rischio di errori (o "allucinazioni") frenano il ROI.
Questi dati trovano riscontro anche in analisi parallele del settore. Report recenti (come quelli di ZoomInfo o MLQ.ai sul "GenAI Divide") indicano che in alcuni casi fino al 95% dei progetti enterprise fallisce nel generare impatto sul P&L, suggerendo che il sondaggio Teneo potrebbe persino essere ottimista.
Lo Scontro sulle Tempistiche
"Gli investitori stanno diventando sempre più impazienti per il ROI su questi investimenti IA, creando una tensione da monitorare nel prossimo anno." — Ursula Burns, Chairwoman di Teneo
Esiste un disallineamento fondamentale sulle aspettative temporali:
| Gruppo | Aspettativa ROI < 6 Mesi | Prospettiva |
|---|---|---|
| Investitori Istituzionali | 53% | Vogliono profitti rapidi, spinti dall'hype di mercato. |
| CEO Large-Cap | 16% | L'84% prevede tempi lunghi (> 6 mesi) per vedere ritorni reali. |
Questo gap del 37% crea un rischio significativo per la leadership: i CEO che non riescono a narrare efficacemente la loro strategia di "capability build" (costruzione di capacità a lungo termine) rischiano di essere penalizzati dai mercati nel breve termine.
Impatto sul Mercato del Lavoro e M&A
Il Paradosso dell'Occupazione
Contrariamente alla narrazione apocalittica della "sostituzione", l'IA sta – per ora – stimolando le assunzioni. Il 67% dei CEO prevede un aumento dell'organico entry-level a causa dell'IA, e il 58% prevede un aumento anche nei ruoli senior. Questo fenomeno suggerisce che le aziende stanno assumendo personale per gestire, addestrare e integrare i modelli, piuttosto che licenziare in massa. È una fase di "reshaping" (rimodellamento) della forza lavoro, non di contrazione.
Previsioni Macroeconomiche
Il sentiment economico mostra una frattura dimensionale:
- Large-Cap (Cautela): Solo il 31% dei CEO di grandi aziende vede un miglioramento economico nel primo semestre 2026 (in calo dal 51% di un anno fa). Pesano le incertezze geopolitiche e commerciali.
- Small/Mid-Cap (Ottimismo): L'80% dei CEO di aziende minori è rialzista.
- M&A Boom: Il 78% dei CEO prevede un aumento delle fusioni e acquisizioni nel 2026. Questo è coerente con il trend del 2025, dove l'attività M&A globale è cresciuta di oltre il 40% (dati Dealogic), spesso trainata dalla necessità di acquisire tecnologie o talenti IA.
Conclusione
Il 2026 si preannuncia come l'anno della verità per l'Intelligenza Artificiale aziendale. Mentre la fase di sperimentazione (2023-2024) ha giustificato spese senza ritorni immediati, la pazienza degli investitori si sta assottigliando. Per i CEO, la sfida non è più solo tecnologica, ma di comunicazione finanziaria: devono dimostrare che i miliardi spesi oggi non sono solo costi sommersi, ma le fondamenta della competitività futura. Chi fallirà in questa transizione rischia di essere punito severamente dai mercati, indipendentemente dalla qualità dei propri algoritmi.