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Ex CEO Apple: "OpenAI è il primo vero competitor in decenni"

Punti salienti dell'articolo:
  • John Sculley avverte che OpenAI è il primo vero competitor di Apple in decenni
  • L'intelligenza artificiale non è mai stata un punto di forza particolare per Apple secondo l'ex CEO
  • Apple ha posticipato gli aggiornamenti AI di Siri fino al 2026 a causa di difficoltà tecniche
  • Le azioni Apple sono scese dell'1% nel 2025 mentre Nvidia e Microsoft hanno guadagnato rispettivamente 40% e 22%
  • Jony Ive, ex responsabile design Apple, ora lavora con OpenAI dopo un'acquisizione da 6,5 miliardi
  • Il modello basato su abbonamento di OpenAI sfida l'approccio tradizionale di Apple centrato sulle app
  • Tim Cook affronta pressioni per le dimissioni nonostante la crescita della capitalizzazione a 3,2 trilioni
Ex CEO Apple: "OpenAI è il primo vero competitor in decenni"

Introduzione

John Sculley, ex amministratore delegato di Apple dal 1983 al 1993, ha lanciato un avvertimento che sta facendo discutere l'intero settore tecnologico. Durante un intervento alla conferenza Zeta Live di New York, Sculley ha dichiarato che OpenAI rappresenta il primo vero competitor di Apple dopo molti decenni. Il suo messaggio è chiaro e diretto: l'intelligenza artificiale non è mai stata un punto di forza particolare per il colosso di Cupertino, e ora questo limite sta creando vulnerabilità strategiche significative.

Il ritardo di Apple nell'intelligenza artificiale

L'analisi di Sculley mette in luce una realtà che Wall Street ha già iniziato a percepire con crescente preoccupazione. Nonostante Apple abbia lanciato Siri nel 2011 e abbia assunto John Giannandrea da Google nel 2018 come responsabile dell'intelligenza artificiale, l'azienda è stata colta impreparata dal rilascio di ChatGPT da parte di OpenAI nel 2022. La strategia "Apple Intelligence" annunciata nel giugno 2024 ha prodotto risultati al di sotto delle aspettative, costringendo l'azienda a posticipare gli aggiornamenti AI per Siri fino al 2026.

La situazione ha raggiunto un punto critico quando è emerso che Apple stava considerando di utilizzare la tecnologia AI di Anthropic o OpenAI per alimentare Siri, invece dei propri modelli interni. Giannandrea è stato persino rimosso dal progetto, un segnale inequivocabile delle difficoltà incontrate nello sviluppo interno.

Le performance di mercato riflettono le preoccupazioni

I numeri di borsa raccontano una storia eloquente. Nel 2025, le azioni Apple sono scese dell'1%, mentre Nvidia, leader nei chip per AI, è salita di quasi il 40% e Microsoft, principale investitore di OpenAI, ha guadagnato il 22%. Anche i recenti risultati finanziari eccezionali non sono riusciti a placare le preoccupazioni degli investitori riguardo non solo all'adozione dell'AI, ma anche all'impatto dei dazi più elevati che sono costati all'azienda 800 milioni di dollari nell'ultimo trimestre.

La risposta di Tim Cook

Il CEO Tim Cook ha cercato di rassicurare gli investitori durante l'ultima conference call sugli utili, affermando che l'azienda sta adottando misure per ristrutturare il personale internamente e acquisire altre società per recuperare terreno nella corsa all'AI. Nonostante la capitalizzazione di mercato sia cresciuta da 300 miliardi a 3,2 trilioni di dollari sotto la sua guida, alcuni hanno chiesto le sue dimissioni a causa dei risultati poco brillanti nell'intelligenza artificiale.

OpenAI come minaccia strategica

Sculley ritiene che la spinta verso l'AI agenziale renda OpenAI una minaccia reale per la competitività di Apple. Il modello di business basato su abbonamento di OpenAI, utilizzato per ChatGPT, rappresenta un cambiamento fondamentale rispetto all'approccio tradizionale di Apple centrato sulle app.

"Quando avevamo le app al centro di tutto, si trattava di vendere strumenti e prodotti. Quando pensi agli abbonamenti, si tratta di persone che pagano per qualcosa finché ne hanno bisogno."

John Sculley, ex CEO Apple

Il fattore Jony Ive

Un elemento cruciale nella competizione è rappresentato da Jony Ive, l'ex responsabile del design di Apple. Ive ha trascorso quasi 30 anni in Apple, progettando prodotti iconici come iMac, iPod, iPhone e iPad. Ora lavora con Sam Altman di OpenAI dopo che la sua startup Io è stata acquisita per 6,5 miliardi di dollari. Sculley ha sottolineato che se c'è qualcuno in grado di portare quella dimensione progettuale ai modelli di linguaggio di grandi dimensioni, è proprio Ive lavorando insieme ad Altman.

Durante la conferenza DevDay di OpenAI, Ive ha rivelato che il team ha sviluppato da 15 a 20 idee di prodotto davvero convincenti, ma la sfida ora è concentrarsi su quelle giuste. L'azienda sta progettando una famiglia di prodotti hardware AI-first, cercando di essere giudiziosa e ponderata nella scelta delle priorità.

Il futuro della leadership Apple

Sculley ha riconosciuto la possibilità che il mandato di Cook possa giungere al termine, suggerendo che il suo successore dovrebbe guidare la transizione dell'azienda da un orientamento incentrato sulle app verso l'intelligenza artificiale agenziale. Questo cambio di paradigma rappresenta una sfida esistenziale per Apple, che ha costruito il suo impero sugli ecosistemi chiusi e sull'integrazione hardware-software.

Conclusione

Le osservazioni di John Sculley evidenziano un momento di svolta per Apple. Dopo decenni di dominio incontrastato nel settore tecnologico consumer, l'azienda si trova ad affrontare un competitor che opera con un modello di business radicalmente diverso e che ha attratto alcuni dei migliori talenti del settore. La capacità di Apple di adattarsi rapidamente alla rivoluzione dell'intelligenza artificiale determinerà se manterrà la sua posizione di leadership o se dovrà cedere terreno a nuovi protagonisti come OpenAI. Il tempo per agire si sta rapidamente esaurendo, e gli investitori stanno osservando attentamente ogni mossa.

FAQ

Perché OpenAI rappresenta una minaccia per Apple secondo John Sculley?

Secondo Sculley, OpenAI è il primo vero competitor di Apple in decenni perché opera con un modello basato su abbonamenti per l'AI, non sulla vendita di app e prodotti, e ha acquisito talenti chiave come Jony Ive.

Quali sono i principali problemi di Apple nell'intelligenza artificiale?

Apple è stata colta impreparata dal lancio di ChatGPT, ha posticipato gli aggiornamenti AI di Siri al 2026 e sta considerando di utilizzare tecnologia AI esterna invece dei propri modelli interni.

Come stanno performando le azioni Apple rispetto ai competitor AI?

Nel 2025 le azioni Apple sono scese dell'1%, mentre Nvidia è salita del 40% e Microsoft del 22%, riflettendo le preoccupazioni degli investitori sulla strategia AI dell'azienda.

Chi è Jony Ive e perché è importante per OpenAI?

Jony Ive è l'ex responsabile del design di Apple che ha progettato iMac, iPod, iPhone e iPad. Ora lavora con OpenAI dopo l'acquisizione della sua startup per 6,5 miliardi di dollari.

Cosa significa AI agenziale per il futuro di Apple?

L'AI agenziale rappresenta un cambio di paradigma dal modello centrato sulle app verso sistemi AI autonomi basati su abbonamento, richiedendo ad Apple una trasformazione strategica profonda.

Tim Cook lascerà la guida di Apple a causa dei problemi con l'AI?

Alcuni hanno chiesto le dimissioni di Cook per i risultati AI deludenti, ma Sculley suggerisce che il suo successore dovrebbe guidare la transizione verso l'intelligenza artificiale agenziale.

Introduzione John Sculley, ex amministratore delegato di Apple dal 1983 al 1993, ha lanciato un avvertimento che sta facendo discutere l'intero settore Evol Magazine
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