EU AI Act: la nuova legge europea sull’intelligenza artificiale e il suo impatto globale
Cos’è l’EU AI Act?
L’EU AI Act rappresenta la prima legge completa al mondo sull’intelligenza artificiale, approvata dall’Unione Europea per regolamentare lo sviluppo e l’uso dell’AI nei 27 Paesi membri. Questa normativa non riguarda solo le aziende europee, ma anche tutte le realtà internazionali che offrono o utilizzano sistemi di intelligenza artificiale nel mercato europeo.
Perché nasce questa legge?
L’obiettivo principale dell’EU AI Act è creare un quadro normativo uniforme che favorisca l’innovazione, garantendo al tempo stesso la tutela dei diritti fondamentali, della sicurezza e dell’ambiente. La legge mira a promuovere un’AI “umana e affidabile”, bilanciando la crescita tecnologica con la prevenzione dei rischi.
Come funziona: approccio basato sul rischio
La normativa adotta un approccio basato sul rischio, suddividendo le applicazioni AI in tre categorie:
- Rischio inaccettabile: usi vietati, come la raccolta indiscriminata di dati biometrici da internet o telecamere di sorveglianza.
- Alto rischio: sistemi soggetti a regole stringenti, come quelli utilizzati in ambito sanitario o finanziario.
- Rischio limitato: obblighi più leggeri per applicazioni meno critiche.
Tempistiche e scadenze
L’EU AI Act è entrato in vigore a partire dal 1° agosto 2024, ma l’applicazione delle varie disposizioni avverrà in modo graduale. Dal 2 febbraio 2025 sono già attivi i primi divieti, mentre la maggior parte delle regole sarà pienamente operativa entro metà 2026.
Dal 2 agosto 2025, la legge si applica anche ai modelli di AI generali con “rischio sistemico”, coinvolgendo giganti come Google, Meta, OpenAI e altri, che avranno tempo fino al 2027 per adeguarsi completamente.
Sanzioni e controlli
Le sanzioni previste sono molto severe: fino a 35 milioni di euro o il 7% del fatturato globale per le violazioni più gravi. Anche i fornitori di modelli AI generali rischiano multe fino a 15 milioni di euro o il 3% del fatturato.
Reazioni e dibattito tra le aziende tecnologiche
La legge ha suscitato reazioni contrastanti tra le big tech. Google ha aderito volontariamente al codice di condotta, pur esprimendo preoccupazioni per possibili rallentamenti nell’innovazione europea. Meta, invece, ha criticato apertamente la normativa, definendola eccessiva e fonte di incertezza legale.
“Rimaniamo preoccupati che l’AI Act e il Codice possano rallentare lo sviluppo e l’adozione dell’AI in Europa.”
Kent Walker, Presidente Global Affairs Google
Anche alcune aziende europee hanno chiesto una pausa nell’implementazione, ma la Commissione Europea ha confermato il rispetto delle scadenze.
Conclusioni: opportunità e sfide
L’EU AI Act rappresenta una svolta storica per la regolamentazione dell’intelligenza artificiale, ponendo l’Europa all’avanguardia nella tutela dei cittadini e nella promozione di un’innovazione responsabile. Tuttavia, il bilanciamento tra sicurezza, diritti e sviluppo tecnologico resta una sfida aperta che influenzerà il futuro dell’AI a livello globale.