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Competenze AI: 6 step per assumere talenti (guida 2025)

Punti salienti dell'articolo:
  • AI fluency entra in review e selezione nel 2025
  • Job post con AI da 65 a quasi 1.000 in 24 mesi (GTM)
  • Competenze AI sono specifiche al contesto di ruolo
  • Rubrica a 4 livelli: inaccettabile → trasformativo
  • Domande mirate svelano curiosità e ownership
  • Case reali separano narrativa da esecuzione
  • Assignment dati/prototipo valida capacità pratiche
  • Human‑in‑the‑loop riduce rischi di allucinazioni
  • Focus su impatto misurabile e last‑mile problems
  • Condivisione e workshop accelerano adozione AI
Competenze AI: 6 step per assumere talenti (guida 2025)

Introduzione

Le competenze AI sono il requisito chiave del 2025: entrano nelle performance review, nei colloqui e nei job post. La domanda cresce in modo trasversale: da ingegneri a marketing, vendite e prodotto. Capire come valutarle è diventato un vantaggio competitivo.

Definizione rapida: competenze AI = capacità di usare strumenti e agenti per creare impatto misurabile su processi e risultati.

Contesto

L’AI fluency è ormai misurata in selezione e in azienda. I job post che richiedono competenze AI nei ruoli GTM sono saliti da 65 (luglio 2023) a quasi 1.000 (luglio 2025), secondo dati Sumble. I titoli spaziano da growth/GTM engineer a social media producer, paid search specialist, BDR, marketing analyst, content manager, product marketer e CMO. Le abilità vanno da basi come “uso degli strumenti AI” a livelli avanzati: orchestrare copiloti e agenti per personalizzare messaggi, automatizzare outreach e far emergere insight da CRM. Il punto cruciale: l’AI è specifica al contesto. Un ingegnere deve conoscere limiti e capacità degli AI coding assistant, un recruiter deve accelerare gli screening riducendo bias, un team di supporto deve auditare documentazione per agenti e LLM. Valutare correttamente richiede un metodo strutturato.

Il Problema / Sfida

Molti candidati citano l’AI, pochi dimostrano padronanza reale. La sfida è distinguere chi “chiede a ChatGPT” da chi ridisegna processi, risolve i “last mile problems” e porta impatto misurabile. Serve un approccio che verifichi curiosità, creatività, problem solving e capacità di esecuzione end‑to‑end, oltre alla collaborazione cross‑funzionale.

Sei step per valutare le competenze AI

Sintesi operativa: definisci skill necessarie, misura interesse/uso, approfondisci un caso reale, stressa la soluzione, usa un case collaborativo, chiudi con un assignment dati/prototipo.

Step 1: definisci quali competenze AI servono davvero

Non ogni ruolo richiede architetture complesse o agenti multi‑step. Chiarisci quali skill sono essenziali e cosa resta “nice‑to‑have”. Un framework adattato (esempio Zapier) aiuta a classificare i profili:

  • Inaccettabile: resistenza agli strumenti AI, ricorso a metodi manuali
  • Capace: usa tool popolari, esperienza pratica limitata, curiosità e primi processi con revisione umana
  • Adottivo: integra l’AI nei flussi, affina prompt, concatena modelli, automatizza attività con impatto produttivo
  • Trasformativo: ripensa strategia, costruisce “teammate” AI, risolve problemi di ultimo miglio e diffonde adozione

Step 2: indaga interesse e uso reale dell’AI

Cerca curiosità innata e pratica costante, oltre la domanda “usi ChatGPT?”. Domande efficaci svelano mentalità, profondità d’uso e consapevolezza dei limiti.

"Molti pensano serva una grande visione per adottare l’AI. In realtà vuoi più persone possibile che ci giochino a livello di produttività personale."

Phil Lakin, Enterprise Innovation / Zapier

  • Che cosa hai ricostruito da zero dopo l’arrivo dell’AI?
  • Quando l’AI ha reso obsoleto un workflow o un ruolo?
  • Con un ingegnere AI full‑time domani, cosa faresti costruire?
  • Qual è il caso d’uso AI più frustrante che hai visto e perché?
  • Com’è strutturato un ottimo prompt? Cosa cambia tra modelli/compiti?

Step 3: smonta un esempio reale che hanno costruito

Focalizzati su impatto business, identificazione del problema e ownership. Domande aperte permettono di scendere 2–3 livelli di profondità per capire se guidano l’AI o accettano l’output acriticamente.

"Raccontami un progetto recente in cui hai sfruttato l’AI e di cui sei orgoglioso. Cosa lo rende speciale?"

Sam Kuehnle, VP Marketing / Loxo

Step 4: esamina creatività e problem solving

Molti casi brillano sulla carta, ma non reggono alla verifica. Indaga iterazioni, blocchi, dove l’AI sbaglia, quando hai ignorato l’output e perché. Chiedi anche se hanno fatto un SWOT guidato dall’AI prima di finalizzare.

Step 5: affronta problemi duri in un case

Il primo prototipo è magico; poi arrivano ore di debugging. Simula un caso reale, ad esempio l’automazione dell’outbound tra sistema SDR full‑auto e human‑in‑the‑loop. Valuta pro/contro, scelta attuale ed evidenze che farebbero cambiare idea.

Step 6: assegna un task dati/prototipo per validare

Parole e pratica possono divergere. Un assignment su misura separa chi pensa da chi costruisce. Alcuni richiedono prototipi (v0), altri verificano se il candidato sceglie spontaneamente un approccio AI‑first, discute allucinazioni e propone automazioni 10x.

"Chiedo ai candidati di pubblicare prototipi reali delle modifiche che farebbero in v0. Non mi interessa la narrativa: voglio vedere cosa produci con l’AI."

Zeb Hermann, General Manager v0 / Vercel

"Nel nostro assignment, valuto se hanno usato l’AI per analizzare i dati e come gestiscono le allucinazioni. Poi chiedo come automatizzerebbero o 10x‑erebbero il sistema."

Gaurav Agarwal, COO / ClickUp

Soluzione / Approccio

Applica i sei step in sequenza e adatta le verifiche al ruolo. Usa rubriche chiare per classificare il livello (inaccettabile → trasformativo), casi ancorati a workflow reali e assignment che misurano esecuzione, non narrativa. Premia curiosità, ownership e condivisione (workshop, enablement).

Conclusione

La richiesta di competenze AI cresce rapidamente e riguarda quasi ogni funzione GTM. Un processo strutturato in 6 step consente di distinguere sperimentatori occasionali da talenti AI‑native capaci di ripensare strategia, automatizzare in sicurezza e generare impatto misurabile sul business.

 

FAQ

  • Come valutare rapidamente le competenze AI in un colloquio?
    Usa domande su casi reali, blocchi affrontati e decisioni di override dell’output AI, poi valida con un assignment breve.
  • Quali ruoli GTM richiedono più competenze AI oggi?
    Da growth/GTM engineer a marketing, BDR e product marketing; la richiesta è trasversale e in crescita.
  • Competenze AI “capace” vs “trasformativo”: cosa cambia?
    Il livello trasformativo ripensa strategia e costruisce “teammate” AI con impatto di team, non solo produttività individuale.
  • Come testare la qualità dei prompt nelle competenze AI?
    Chiedi struttura, variazioni per modello/compito ed esempi di prompt tuning con metriche di risultato.
  • Che rischi considerare nell’adozione AI nei processi GTM?
    Allucinazioni, automazione prematura, mancanza di revisione umana e scarsa generalizzazione dei workflow.
  • Serve un case human‑in‑the‑loop per misurare abilità AI?
    Sì, rivela senso critico, capacità di fallback e quando fermare o modificare l’automazione.
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